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L’organizzazione informale? Meglio conoscerla che combatterla!

8/1/2018

8 Commenti

 
di R.Ceccarelli - E.Toffetti
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Chi influenza le opinioni in un team o in un’azienda? Dove si vanno a reperire le informazioni quando server, cloud e big data ci dicono tutto meno quello che stiamo cercando? Chi tiene davvero unito un gruppo di lavoro?

La risposta è l’organizzazione informale che è la linfa vitale di un’azienda.

Se ci sono le persone, c’è un’organizzazione informale che ha il pregio di facilitare la gestione degli imprevisti, dell’indeterminatezza e di sviluppare...
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... strategie per nulla razionali e comunque vincenti.
Ogni team ed ogni azienda, come in una sorta di gioco di insiemi e sottoinsiemi, sviluppano un particolare sistema di relazioni che si muove al di là delle regole e delle procedure, che genera effetti concreti, spinge le decisioni in un senso o nell’altro e stabilisce le regole implicite del gioco.

Nel 1969, Karl Weick, celebre teorico delle organizzazioni, scriveva “... le organizzazioni a dispetto della loro evidente preoccupazione per i fatti, i numeri, l’obiettività, la concretezza e l’affidabilità, sono in realtà sature di soggettività, astrazione, supposizioni, espedienti, invenzioni e arbitrarietà... proprio come tutti noi.”


In un recente progetto, abbiamo visto quanto l’organizzazione informale influenzasse le riunioni operative di un nostro cliente, quando i dati numerici presentati, benché chiari ed inequivocabili, ricevessero una lettura alquanto discordante tra i componenti del management team. Perché?

Perché alcuni elementi relazionali, come ad esempio le dinamiche di potere, le aspettative dei partecipanti, il bisogno di riconoscimento, il senso di appartenenza, l’autoaffermazione, giocavano un ruolo fondamentale nel dare un’interpretazione dei KPI presentati.

Conclusione? Meglio mappare i principali nodi di questa rete informale per trasformarla in un vantaggio competitivo anziché investire tempo e risorse per contenerla e depotenziarla, imbrigliandola in burocrazie inefficaci e costose.

La consapevolezza ed il riconoscimento ufficiale del sistema di relazioni informali, permette, evidenziandole, di modificarle, in modo naturale e non coercitivo, facendo aderire l’organizzazione agita agli obiettivi aziendali.
8 Commenti
Mario S.
9/1/2018 08:34:20

Condivido pienamente. In un'azienda ci sono "forze" fatte di alleanze trasversali alcune resistenti altre solo temporanee. Riuscire a riconoscerle rende tutto più semplice. Penso si possa parlare di "sensibilità politica".

Risposta
Chiars
9/1/2018 08:39:47

Ciò di cui parlate rappresenta uno degli aspetti più delicati per chi lavora nel People mgmnt come me. Ogni giorno bisogna aggiornare la mappa delle relazioni.

Risposta
Alice
9/1/2018 08:41:45

Mettere al centro le Persone con la P maiuscola è vincente.
Continuate così!

Risposta
Paolo
9/1/2018 08:51:41

Non so se vale la pena star lì a controllare le relazioni informali, quando il tempo è poco bisogna imporsi con autorità, fare le cose giuste e raggiungere gli obiettivi. Le aziende devono fare utili non sono enti assistenziali.

Risposta
blisszone
9/1/2018 09:01:53

Ciao Paolo, sul fatto che le aziende debbano fare utili concordiamo. Che possano raggiungere questo obiettivo nel rispetto, sviluppo e sensibilità delle persone è una scelta culturale. Chi l'ha fatta ha avuto risultati economici molto interessanti perché ha dato modo alle persone di esprimere il loro potenziale mettendole nelle migliori condizioni di lavoro anche da un punto di vista relazionale. Se l'ambiente è aperto al confronto, a salire nella scala delle responsabilità sono leader autorevoli con beneficio di stakeholder e collaboratori.

Risposta
Marco
9/1/2018 09:45:56

Tutto bello ma ci vuole tempo per farlo. E il tempo spesso manca anche per star dietro a tutto. Quindi in pratica "mappare i nodi della rete informale" cosa significa?

Risposta
blisszone
9/1/2018 09:51:17

Ciao Marco, per "mappare" i nodi di una rete informale ci sono diversi strumenti (analisi rete social, test, simulazioni ecc.) noi usiamo quello che di caso in caso porta i migliori risultati in tempi contenuti .

Risposta
Paola
9/1/2018 21:00:17

Verissimo più metti regole e divieti senza capire cosa c'è sotto ad una situazione e peggio è. Sicuramente è un investimento di tempo. Ma si ripaga in fretta.

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